Come i social media hanno cambiato volto alla politica
Ormai è assodato che social media e politica vanno a braccetto. Siamo tempestati continuamente da video, slogan che viaggiano sopra a post con foto che di patriottico hanno ben poco, TikTok in cui i politici si dilettano per apparire forse più vicini al loro popolo (o forse solo per concedersi qualche momento di ironia, anche se c’è ben poco da ridere) e chi più ne ha più ne metta.
Lo spazio mediatico è ora saldamente finito nelle mani di politici “più punk che pop”. Basti pensare a Donald Trump ed il suo successore Joe Biden negli Stati Uniti, Matteo Salvini, Giuseppe Conte e Luigi Di Maio da noi.
Negli anni Venti l’avvento della radiofonia cancellò la fisicità dei politici, negli anni Sessanta gliela ridiede grazie all’arrivo della televisione. Oggi è di nuovo tutto cambiato con i social media.
Molto più virali, i messaggi lanciati dai propri “idoli” politici circolano sulla rete con una rapidità esorbitante e spesso anche pericolosa. Basti pensare al recente attacco a Capitol Hill. Qui la retorica sediziosa di Trump ha spinto una folla di migliaia di persone a prendere d’assalto il Campidoglio degli Stati Uniti.
La comunicazione politica è social
Non più costruita sull’immagine come ai tempi dei politici “televisivi” bensì sulla personalità, quella che punta sulla visceralità e sull’emozione dimenticando la ragione e l’equilibrio, oggi diventati così noiosi e fuori moda.
La comunicazione del momento è composta da raffiche di messaggi raffinati come colpi di machete confezionati per essere condivisi, viralizzati e immancabilmente dimenticati.
Oggi
Così la politica è tornata indietro di un secolo, quella del Novecento, in cui i Leader più credibili erano quelli che urlavano più forte nelle piazze, infiammando le folle a colpi di slogan populisti.
I social media rappresentano una risorsa importantissima per tutti noi, specie per le aziende. Grazie ai social media tantissime aziende hanno visto aumentare esponenzialmente il loro fatturato. Tante persone hanno trovato lavoro e le aziende a loro volta le figure professionali che cercavano con più facilità. Il trucco è come sempre saperli usare per lanciare messaggi corretti.
Siamo sicuri che la politica abbia ben compreso il loro utilizzo?
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