Digital Twin: gemelli digitali, vere e proprie repliche in 3D. – di Valentina Moro
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I nostri sistemi, essendo diventati più complicati, ci costringono a preoccuparci anche di far evolvere il modo in cui li sviluppiamo e li gestiamo. C’è una continua necessità di strumentazioni utili a soddisfare i nuovi prodotti digitali innovativi, programmati dai software. È proprio nell’ambito di questa situazione che entrano in gioco i Digital Twin: gemelli digitali. Altro non sono che, vere e proprie repliche virtuali in 3D, di oggetti realmelmente esistenti, copie digitali di edifici, infrastrutture, risorse. Un sistema di informazioni che, consente di prevedere il comportamento futuro che, tali oggetti terranno durante il loro utilizzo. Individuando così, il percorso più sostenibile da seguire per garantire le prestazioni più performanti. Questi paradigmi predittivi vengono elaborati da algoritmi di Intelligenza Artificiale (AI), senza richiesta di test sul prodotto.
Digital Twin
Digital Twin: gemelli digitali, contrasteranno anche il cambiamento climatico?
Il Digital Twin di un edificio garantirebbe una migliore qualità dell’aria degli ambienti interni, ridurrebbe i consumi energetici, sfruttando l’energia solo se realmente necessaria. Potrebbe sviluppare un piano di mobilità sostenibile riducendo il traffico o i mezzi pubblici. Considerando che, la responsabilità del 70% delle emissioni inquinanti mondiali viene attribuita alle città sempre in crescita esponenziale, si rivelano essenziali i Digital Twin. Quindi, repliche non di singoli oggetti ma, di veri ecosistemi dotati di infrastrutture. Tra gli sviluppatori di questa innovativa tecnologia c’è l’azienda Cityzenith che, ha lanciato la campagna “Clean Cities e Clean Future”. Si tratta, di selezionare divese città e fornirgli il programma Digital Twins per contribure a raggiungere entro il 2050, l’obiettivo carbon neutral della Race to Zero.
Città Inquinata
Percentuali relative a cali e aumenti.
I costi operativi e di manutenzione potrebbero in questo modo subire un calo del 35% e la produttività un aumento del 20%. Mentre, è auspucabile che, si verifichi un abbattimento che va dal 50% al 100% delle emissioni di carbonio.Il primo progetto pilota è partito dal sito del Brooklyn Navy Yard a New York City.
Digital Twin: gemelli digitali, chi è l’inventore?
Nel saggio di Michael Grieves, ricercatore e professore presso l’Università del Michigan, a cui è stata riconosciuta l’invenzione del gemello digitale, si legge che, alla base del concetto non ci sarebbe niente di nuovo. “Per la maggior parte della storia umana, lo spazio virtuale in cui questo sistema è stato creato esisteva solo nella mente delle persone. È solo nell’ultimo quarto del 20° secolo che questo spazio virtuale ha potuto esistere nello spazio digitale dei computer”, sostiene Grieves.
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