Una joint venture tutta cinese per il settore automotive – di Silvia Becattini
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Continuano le novità green del 2021 e in questo caso provengono dal paese del Sol Levante.
Si, stiamo parlando della Cina. Già da metà dicembre dell’anno appena trascorso, le prime indiscrezioni parlavano di un possibile accordo tra i colossi Baidu e Geely. Andiamo a scoprire chi sono i protagonisti di questa possibile svolta green del settore automotive.
Baidu, il motore di ricerca sul web cinese
Fondato da Robin Li e il suo socio Erix Xu nel 2000, Baidu è il principale motore di ricerca in cinese, che vanta anche un’enciclopedia online (Baidu Baike). Nel dicembre 2007 fu la prima compagnia cinese ad essere inclusa nell’indice NASDAQ-100.
Il leader del settore automotive cinese che possiede anche Volvo
Fondato nel 1997, è tra i principali produttori privati di automobili in Cina. Oltre ai numerosi impianti in Cina, Geely ha stabilimenti produttivi anche in Indonesia, Russia, Malesia, Ucraina e Sri Lanka. Il leader cinese del settore delle auto elettriche nel 2010 inizia la sua espansione, acquisendo il 100% di Volvo Cars, storico marchio di auto svedese.
Il progetto green da realizzare insieme
Le due società di cui abbiamo parlato sopra, hanno quindi annunciato una joint venture finalizzata alla creazione di auto elettriche. Per Baidu non è il primo approccio al settore automotive, dato che nel 2017 aveva già sviluppato un software per la guida autonoma: Apollo. Geely quindi, contribuirà al progetto con la sua esperienza nella progettazione e costruzione di automobili anche in termini di efficienza energetica , mentre Baidu fornirà l’IA per i veicoli. La Cina è diventato il più grande mercato per i veicoli elettrici al mondo. Non risulta strano quindi immaginare che proprio da questo paese partiranno molte collaborazioni in fatto di mobilità intelligente e green.
Questa non è la prima alleanza tra mondo della tecnologia e quello automobilistico: infatti sembra che anche la Apple sia interessata a questo settore, ormai in fermento.
Quindi l’idea di veicoli che rispettino l’ambiente e che siano dotati di software in grado di rendere l’auto autonoma alla guida sembra concretizzarsi sempre di più.
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