Doc 46 mira al traguardo: Valentino dopo 9 titoli il ritiro. – di Valentina Moro

Doc 46 mira al traguardo: Valentino dopo 9 titoli il ritiro. – di Valentina Moro

TAG: In Evidenza, Sport, Doc46, Ritiro del dottore, Valencia 14 novembre 2021, Valentino Rossi, VR46

Dall’esordio, quel 31 marzo 1996 in Malaysia, con un Aprilia 125 di traguardi ne ha raggiunti! E si, perchè il fenomeno, meglio conosciuto come Doc 46 mira al traguardo e stavolta sarà l’ultimo. Infatti, Valentino Rossi annuncia che a fine stagione si ritira. Confessa il forte desiderio di poter continuare a correre in moto per altri 20/25 anni ma, “purtroppo questo non è possibile” dice. Sconosciuta la luce nei suoi occhi nel momento in cui lo annuncia. Una luce che non brilla come siamo abituati a vederla negli attimi delle vittorie. Appare triste e quasi imbarazzato mentre comunica: “l’anno prossimo non correrò più con una moto, la mia vita cambierà e non so ancora come”. C’era nell’aria la voglia di correre nel 2022 con una Ducati e con suo fratello Luca Marini. Ma, dato gli ultimi risultati deludenti, ha deciso di fermarsi.

9 titoli e ora Doc 46 mira al traguardo: l’ultimo. 

Il Dottore con la motogp desidera fermarsi ma, rincuora i fan svelando che, presto lo vedranno correre in macchina e promette che, li farà divertire ancora. Sono 26 le stagioni combattute, 9 i titoli di campione del mondo. Dal 2001 al 2005 arrivano i 5 titoli mondiali consecutivi. Sono 115 i gp vinti, 235 i podi e 65 le pole pisition conquistate. VR46 a 42 anni, in conferenza stampa dal curcuito di Spielberg, Austria, annuncia che, quella di Valencia il 14 novembre 2021, sarà l’ultima gara. Il riconoscimento più grande gli viene attribuito per essersi classificato come l’unico pilota ad aver conseguito i titoli in 4 classi differenti. Classe 125, classe 250, 500 e MotoGP.

Rimpianti per Doc46 

L’unico rimpianto che pare lo faccia rimuginare, è la mancata conquista del 10° titolo di campione del mondo. Titolo che, in un certo senso ritiene anche di aver meritato in Malaysia, per qualità e velocità. Forse, un altro piccolo rimpianto si scorge anche quando ricorda gli anni con la Ducati che, ammette non siano stati i migliori. In merito asserisce: ” vincere con una moto italiana, sarebbe stato straordinario, peccato non riuscirci”.

Il successo più grande per VR46.

Sono felice di aver avvicinato così tante persone, soprattutto in Italia, al motociclismo”.
“Ancora oggi mi riconoscono in tutto il mondo e c’è chi piange, ringraziandomi, quando mi incontra. È il premio più bello”.
E come potrebbero dimenticarsi di un campione di una portata tale che, oltre alla professionalità sportiva ci ha messo del suo. Infatti, la sua simpatia e lo spirito allegro, regala emozioni uniche ad ogni traguardo raggiunto. Le varie gag con bambole gonfiabili, polli, nani e vigili urbani, hanno arricchito di satira la già appassionante performance competitiva.
Elementi che, fanno parte di una personalità esplosiva che, non si era mai vista prima nei circuiti motociclistici.

VR46 alias “pollo”

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