Il ruolo dell’agente di commercio plurimandatario – di Francesca Mugnai

Il ruolo dell’agente di commercio plurimandatario – di Francesca Mugnai

TAG: Business, Business & Marketing, Agente di commercio, Agente plurimandatario, intermediazione commerciale

L’agente di commercio plurimandatario si avvicina molto alla figura di un imprenditore vero e proprio in quanto ha maggiore autonomia rispetto all’agente monomandatario. L’agente di commercio è quella figura che si interpone tra aziende e clienti, anzi è colui che li mette in relazione attraverso la stipula di un contratto di agenzia. Ha l’incarico quindi di promuovere contratti commerciali di vendita. L’agente di commercio plurimandatario a differenza del monomandatario può lavorare per diverse ditte ma a patto che queste non operino nella stessa zona e nello stesso settore. Per questo motivo è sempre bene specificare al momento della stipula del contratto con gli agenti plurimandatari che l’obbligo di non concorrenza vale anche al di fuori della zona e di prodotti assegnati per evitare conflitti e inutili discussioni che possono avere anche risvolti legali.

Quali sono i suoi compiti

Tra i compiti principali dell’agente di commercio plurimandatario, c’è la cura del rapporto con la clientela. Quest’attività è fondamentale per la riuscita del proprio lavoro e avviene tramite visite periodiche presso le sedi dei clienti. L’incontro col cliente serve per instaurare relazioni volte ad illustrare tutte le offerte e le novità inerenti al prodotto dell’azienda che sta rappresentando. E’ necessario creare un rapporto di fiducia, per poter raggiungere l’obbiettivo di vendere.  

Quanto guadagna un agente di commercio

Vi domanderete se tutto questo dispendio di energie, che vede l’agente di commercio girare per il paese per raggiungere la clientela, illustrando loro in maniera altamente comunicativa con strategie di marketing i prodotti dell’azienda, sia remunerativo e in che misura. La risposta è semplice tutto dipende dalle capacità di vendita dell’agente. Legalmente non ha diritto ad un compenso fisso. Infatti, salvo alcune eccezioni in cui l’azienda può decidere di dare un rimborso spese e un compenso fisso, il guadagno dell’agente di commercio è il risultato del suo lavoro. Le entrate derivano principalmente dalle provvigioni maturate sui contrati conclusi cioè incassati dall’azienda.

Ma che cos’è la provvigione? È una somma che va in base alla percentuale stabilita tra le parti, ovvero tra l’azienda mandante e l’agente di commercio. Si basa sul fatturato ottenuto dalla stipula di un contratto o dalla vendita di un prodotto aziendale. Facciamo l’esempio di una ditta che produce detersivi ecologici. L’agente che la rappresenta ha stabilito una provvigione del 10%, se vende 1000 euro di prodotti il suo guadagno sarà di 100 euro. Ovviamente più contrati porterà a termine, e più alti saranno i suoi guadagni.

Facciamo due conti

Lo stipendio medio di un agente di commercio è di circa 64.000 euro. Agenti che hanno già maturato una notevole esperienza sul campo possono anche arrivare a superare facilmente gli 80.000 euro annui. Ma attenzione… “non è tutto oro ciò che luccica”.

Queste cifre sono da considerarsi lorde. Dobbiamo toglierci le spese che fra tasse contributi e costi di gestione, dimezzano i guadagni almeno del 50%. Tuttavia, bisogna dire che l’agente di commercio, per chi ha le doti comunicative giuste, è un lavoro che può sicuramente dare molte soddisfazioni. Si è sempre a contatto col pubblico, per cui si interagisce con persone e realtà interessanti. Da non sottovalutare inoltre, è l’aspetto dell’indipendenza. Gli appuntamenti e i contatti con la clientela possono essere gestiti in maniera completamente autonoma. Nessun cartellino da timbrare e nessun responsabile a cui rendere conto. Quindi se si è bravi si può solo essere orgogliosi di sé stessi.

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