Polaroid go, baby istantanea – di Valentina Moro

Polaroid go, baby istantanea – di Valentina Moro

TAG: In Evidenza, Innovazione, Lifestyle, Edwin Herbert Land, Electric Eye, Istantanea più piccola, Optical Society of America, Polaroid go

Polaroid go, baby istantanea come mi verrebbe da rinominarla, è la nuova fotocamera istantanea di casa Polarloid più piccola che mai. Sempre più compatta e tascabile, senza spogliarsi della qualità delle immagini e senza rinunciare alle funzioni delle fotocamere a stampa tempestiva di nuova generazione. Fondamentalmente identica all’antesignana con le stesse virtù e le stesse lacune, solo in scala ridotta. La ridimensione si palesa nella lunghezza di 10cm, la larghezza di 8cm e l’altezza di 6cm. Ad ogni modo, niente a che vedere con la piattezza degli smartphone.

Polaroid go VS fotocamera digitale

Raccomandata in particolare a chi vuole immergersi in un bagno analogico, dimenticando i vantaggi e i tempi repentini delle attuali fotocamere digitali. Un piacere quasi anacronistico se vogliamo, infatti considerando la mole di strumenti tecnologici avanzati da cui siamo sommersi ogni giorno, osservando una polaroid go sembra di vivere in tempi passati. Infatti, quasi si esclude l’esistenza ancora oggi di apparecchiature dotate di funzionalità analogiche. Oggi riusciamo a vedere l’immagine che vogliamo immortalare, ancor prima di imprimere un clic nella fotocamera digitale o un touch nello smartphone. Per questo risulta pazzesco dover aspettare anche solo alcuni attimi per poter visionare un’immagine più piccola e contornata come al solito da una cornice bianca più spessa nella parte bassa.

Tecnica e Layout

È costituita da solo 3 tasti, accensione, scatto e gestione del flash, non ha né un display né un menù. È dotata di una presa USB, la cui funzione esclusiva è quella di ricaricare la batteria che consente lo scatto di 200 immagini, assolutamente impossibile scaricare le immagini in formato digitale. Al fotografo non rimane tanto da fare se non la gestione della luce, operazione da effettuare a mano, con la sola possibilità di poter contare sul flash, in quanto non esiste possibilità di modulare il diaframma o gli ISO. Per ottenere un buon risultato il fotografo può affidarsi solo alla sua esperienza e all’inquadratura. Il layout riflette un prisma triangolare meno sviluppato in altezza.

Polaroid go

La storia

È stato allestito uno stand Polaroid presso La Rinascente di Milano, dove per le prime settimane la fotocamera sarà concessa in esclusiva a questo gruppo, poi sarà affidata alla libera distribuzione. Certo è che, l’effetto prodotto di sicuro niente ha a che vedere con la presentazione del fisico statunitense Edwin Herbert Land nel 1947 alla Optical Society of America. Per l’appunto, in occasione di una riunione, Land presentò il primo prototipo di un apparecchio che, un minuto dopo lo scatto e in piena luce, da una stampa in bianco e nero dalle tonalità seppiate. Apparecchio che perfezionerà nel 1959, riuscendo a ottenere foto di qualità ineccepibile in soli 15 secondi dallo scatto. Progetto che, potrà dirsi compiuto con la messa a punto, nel 1960, del 900 Electric Eye. Un apparecchio completamente automatizzato, in grado di produrre stampe fotografiche in bianco e nero in soli 10 secondi.

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